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classe 3 > ITALIANO


PRINCIPALI FIGURE RETORICHE


Adynaton
adynaton: avvalorare l'impossibilita' che si realizzi un evento ,ipotizzando per assurdo la realizzazione di un altro fatto che non potrà mai verificarsi. Es. 'è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli.

Allegoria
(dal greco allegoréin, "parlare diversamente"): figura retorica consistente nella costruzione di un discorso in cui i significati letterali dei singoli termini passano in secondo ordine rispetto al significato simbolico dell'insieme, che generalmente rinvia a un ordine di valori metafisici, filosofici e morali.
Anacoluto
anacoluto: (dal greco anakólothos, "che non segue") indica una frase il cui andamento risulta irregolare, a causa di un cambiamento di soggetto nel corpo dell'enunciato , il non collegamento sintattico tra due strutture .( Es." Quelli che muoiono, bisogna pregare Iddio per loro" ; "noi altre monache, ci piace sentir le storie per minuto" Manzoni)
Anafora : ripetizione della stessa parola all'inizio di versi o di frasi consecutive per conferire risalto al vocabolo ripetuto. Es. Dante 'Per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore....'
Anastrofe: rivolgimento. Consiste nell'invertire l'ordine normale di due parole per mettere in risalto uno dei due termini.( Es. "di me più degno" invece di "più degno di me".)
Antonomasia: figura retorica che consiste nel sostituire al nome proprio di una persona o cosa una perifrasi o un termine che indichi la qualità che caratterizza per eccellenza quella persona; Garibaldi per es.. eroe dei due mondi.
Apostrofe: rivolgersi direttamente ad una persona o cosa personificata, presente o assente, interrompendo lo sviluppo del discorso. (Es. Dante, purg.: Ahi serva Italia etc.)
Asindeto: coordinazione tra vari elementi di una frase senza congiunzioni.( es. Io, te, Mario,Marina , tutti gli altri)
Chiasmo: figura retorica che consiste nella disposizione incrociata degli elementi costitutivi di una frase, in modo che l'ordine logico delle parole risulta invertito. ( G. Carducci Pianto antico : nè il sol più ti rallegra / nè ti risveglia amor )
Circolo : Figura consistente nel terminare il periodo con la stessa parola con cui è cominciato ( vedrai dove andrai a finire vedrai !)
Climax : (dal greco climax, "scala"): procedimento retorico che consiste nella disposizione di frasi, sostantivi e aggettivi in una progressione "a scala", secondo cioè una gradazione ascendente, ( o discendente= anticlimax) a suggerire un effetto progressivamente più intenso: (es buono, migliore ottimo)
Endiadi : (dal greco hen dia dyoin "una cosa per mezzo di due"): consiste nell'adoperare, per esprimere un concetto, due termini complementari, coordinati fra loro (due sostantivi o due aggettivi),in sostituzione di un unico sostantivo accompagnato da un aggettivo o da un complemento. ( Es: Così vedo splendere la luce e il sole )
Eufemismo : (dal greco euphemismo "parola di buon augurio"): figura retorica adoperata per attenuare una espressione ritenuta troppo cruda, irriguardosa, come ad esempio, convenzione di usare il verbo andarsene per "per morire"
Figura Etimologica : consiste nell' usare a scopi a espressivi, nell' ambito della stessa frase, due parole aventi in comune l' etimologia, come ad esempio nel dantesco selva selvaggia.
Ipallage : (dal greco hypallassein, "scambiare"):figura retorica che consiste nell' attribuire a un termine di una frase qualcosa (qualificazione, determinazione o specificazione) che logicamente spetterebbe a un termine vicino. (Es: Io gli studi leggiadri talor lasciando e le sudate carte, .)
Iperbato: rottura dell'ordine naturale della frase o del periodo per ottenere particolari effetti di espressività. ( E tutti l'ultimo sospiro / mandano i petti alla fuggente luce (Foscolo)
Iperbole:
consiste nell'esprimere in termini esagerati un concetto per difetto o per eccesso( Es: ti amo da morire)
Litote: attenuazione di un concetto mediante la negazione del contrario. ( Non è bellissimo per " è brutto)
Metafora: (trasposizione) sostituzione di un termine con una frase figurata legata a quel termine da un rapporto di somiglianza. (Es. 'Stanno distruggendo i polmoni del mondo (per boschi)
Metonimia : consiste nel sostituire un termine proprio con un altro che abbia col primo rapporto di contiguità logica o materiale : il nome del contenente per il contenuto( Es. bevo un bicchiere; l'autore per l'opera : (sento Mozart; ecc) .Quando questo rapporto è di tipo quantitativo ( la parte per il tutto-il singolare per il plurale-il genere per la specie ) allora prende il nome di Sineddoche
Omoteleuto: utilizzo di termini vicini o successivi che terminano con lo stesso fonema finale.( "Ma sedendo e mirando; "Advenio has miseras inferias" )
Ossimoro: forma di antitesi di singole parole , spesso incompatibili , che vengono accostate con effetti paradossali (es. paradiso infernale, ghiaccio bollente, silenzio eloquente)
Paronomasia: accostamento di parole che hanno suono simile ma significato diverso usate con l'intento di ottenere particolari effetti fonici.( Amore amaro; Traduttore traditore.)
Perifrasi : (dal greco periphrasis, "locuzione intorno"): detta anche comunemente "giro di parole",consiste nell' usare, invece del termine proprio, una sequenza di parole per indicare una persona o una cosa.
Personificazione ( o Prosopopea): figura retorica, di gusto classico, consistente nell'introdurre a parlare un personaggio assente o defunto, o anche cose astratte e inanimate, come se fossero persone reali.( La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo; la Patria rimprovera Catilina)
Pleonasmo: ridondanza che consiste nell'utilizzo di un termine superfluo (Es. A me mi piace ; Scendi giù ; Ma però. Io il mare lo amo)
Polisindeto : contrario dell'asindeto e consiste in una sequenza molto marcata di congiunzioni fra due o più parole o enunciati (e mi sovvien l'eterno,e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. )
Poliptoto: figura retorica che consiste nel ripetere, in un giro di frasi relativamente breve, una parola, cambiandone le funzioni morfo-sintattiche [p.e. "e li 'nfiammati infiammar sì Augusto" (Dante)]
Preterizione : (dal latino praeterire, "passare oltre"): figura retorica che consiste nel fingere di voler tacere ciò che in realtà si dice. (Ad esempio: Non ti dico il calore, l'affetto, la cordialità con cui siamo stati accolti.)
Similitudine: (dal latino similitudo, 'somiglianza'): figura retorica consistente in un paragone istituito tra immagini, cose, persone e situazioni, attraverso la mediazione di avverbi di paragone o locuzioni avverbiali (come, simile a, a somiglianza di).
Sinestesia: (dal greco syn, 'insieme' e aisthánestai, 'percepire'): procedimento retorico che consiste nell'associare, all'interno di un'unica immagine, sostantivi e aggettivi appartenenti a sfere sensoriali diverse, che in un rapporto di reciproche interferenze danno origine a un'immagine vividamente inedita. ( l'odore di fragole rosse; profumo fresco; colore chiassoso ; nebbia di latte )
Zeugma: (legame) collegamento di un verbo a due o più termini della frase che invece richiederebbero ognuno singolarmente un verbo specifico.(Es. 'parlare e lagrimar vedraimi insieme', dove parlare avrebbe dovuto avere 'mi sentirai' e non 'mi vedrai'.)

 
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